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Non si tratta di errori di battitura, stiamo parlando dei crostacei più caratteristici del Nord dell’Adriatico e della cucina veneta. Sono entrambi buonissimi ma sapete distinguerli?

I Ganbari o ganbarei o gmbereti sono abbondanti in tutto l’Alto Adriatico e si pescano con seraie e cogoi a maglia fissa nei bassi fondali ricchi di alghe e vegetazione dove vivono e si riproducono. Insieme a molluschi lagunari, go’ e anguele sono tra i pochi che si riproducono all’interno delle acque lagunari.
Bisogna fare attenzione a mangiare i gamberi di laguna perché a differenza del gamberetto grigio o schila, sono caratterizzati da un rostro seghettato a punta che può pungere.
Appena pescati sembrano quasi trasparenti e hanno delle sottili strisce marroni sui lati mentre una volta cotte assumono il caratteristico colore rosso.

Le Schile o in dialetto veneto schie, sono dei gamberetti grigi che vivono in ambienti sabbiosi e fangosi in cui riescono a mimetizzarsi. Si distinguono dai gamberi di laguna perché il loro rostro non punge e durante la cottura mantengono il loro colore grigio verdognolo.

Ad Aprile con i primi caldi comincia la stagione di gamberi di laguna e schile, entrambi sono ottimi da mangiare fritti o lessi e conditi con sale, pepe, olio e prezzemolo con della polenta morbida, bianca o gialla a seconda dei gusti.
In passato le famiglie veneziane più povere usavano mangiarle con la frittata: la fortaia de ganbarei.

Comunque decidiate di chiamarli o di mangiarli, li trovate da Ittica Center!